Descrizione
C’ero una volta… e altri racconti, di Beatrice Benet
C’ero una volta… è la storia di Paolo, un uomo sulla quarantina, vittima di un grave incidente stradale che lo costringe a passare la maggior parte del suo tempo seduto su una poltrona, luogo dal quale avrà inizio il suo racconto.
Avvalendosi di numerosi flashback, la narrazione procede su due piani differenti: quello del presente e quello di un passato, più o meno lontano, dal quale riaffiorano i più svariati ricordi di un’infanzia rubata, di un’adolescenza travagliata e di una sofferta maturità. In tutti e tre i casi il protagonista si ritrova a fare i conti con i vecchi strascichi lasciati dalle dinamiche di potere dentro alle quali Paolo rimane continuamente invischiato e che sembrano non volerlo abbandonare neanche in età adulta; le stesse dinamiche che pregiudicheranno tutti i suoi rapporti con l’altro: partendo dalla relazione con la famiglia, fino ad arrivare a quella con Laura, sua compagna. Una lotta contro se stesso è quella che conduce Paolo, diviso tra il desiderio di raccontare e raccontarsi e la necessità di nascondere, invece, i fantasmi del passato.
Il libro nasce dal drammatico racconto fatto all’autrice da un giovane uomo ancora tormentato per un passato, custodito per anni nel più assoluto silenzio, che ciclicamente tornava a galla in tutta la sua violenza, destabilizzandolo, rovinandogli ogni tentativo di crearsi una normalità. Da qui l’esigenza, prepotente, di dare forma ai suoi fantasmi per cercare d’esorcizzarli una volta per tutte. Per molti motivi, anche familiari, non poteva o non si sentiva in grado di farlo in prima persona e da qui era nata la necessità di chiedere aiuto affinché la sua storia, anche se modificata quel tanto che gli consentisse di mantenere l’anonimato, diventasse pubblica, un incitamento ad altri a cercare subito, in situazioni simili, aiuto e conforto.
Data la natura dei fatti raccontati, l’autrice ha spesso avuto difficoltà nel trovare il modo giusto per far comprendere l’orrore e il dolore subiti, senz’entrare in quei particolari che l’avevano turbata nel profondo mentre ascoltava le confidenze del giovane.
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