Descrizione
LedandZeppelin, di Leopoldo Chiummo
Un romanzo sull’amore, sui sogni e sul sesso nell’epoca del precariato. La passione vissuta spesso in maniera smodata non è solo fine a se stessa, ma diviene a tratti strumento per operare riflessioni profonde sul proprio mondo interiore e sullo stato di salute precario dell’Occidente, dei suoi valori, simboli, dogmi, che porteranno i protagonisti ad avere nuove consapevolezze sulla loro condizione e sulla loro relazione con il mondo, le cose, la gente. Torino, Bergamo, e soprattutto Urbino, fanno da scenario alle scorribande sentimentali ed erotiche dei protagonisti, con storie che s’intrecciano e slegano continuamente in un’atmosfera ipnotica e frenetica che si muove tra sindromi contemporanee metropolitane e ricerca del silenzio.
La Colonna non solo Sonora accompagna le avventure dei protagonisti come una presenza viva e in grado di orientare scelte e anestetizzare il dolore. Led, Zeppelin, e tanti altri personaggi tutti tra i trenta e i quarant’anni, cercano seppure a fatica di ritagliarsi i loro angoli di felicità in questo tempo buio vestito di una falsa luce, districandosi tra i processi semplici e complessi che si innescano nei rapporti amorosi e sessuali tra questi vecchi giovani.
…E quante volte ho sentito dire: ah no, grazie, io con l’amore ho chiuso, come se fosse possibile. Perché sia chiara un’altra cosa, non sei tu a chiudere con l’amore, è lui che ti apre le gambe e che ti sbatte quanto vuole…
Gabriella Petino –
Già dopo un paio di pagine si viene rapiti da questo racconto, dai suoi personaggi, dai luoghi, dall’amore. Che è sempre precario in quanto fragile creatura e che proprio per questo va curato e coccolato. Lo stile della scrittura è intelligente e ironico, mi son ritrovata più volte a sorridere e altre proprio a ridere. Nella storia mi sono ritrovata ad essere sia Led che Zeppelin, dipende dai ricordi scaturiti. Libro assolutamente da leggere perchè ti fa guardare dal di fuori situazioni in cui ti trovi o ti sei trovato e capisci i tuoi sbagli la dove credevi di aver ragione ed elimini qualche senso di colpa che non aveva ragione di esistere. Una bellissima e spregiudicata poesia, accompagnata da una splendida colonna sonora che fa da sfondo agli amori e agli umori dei personaggi, e che rende più sopportabile la nostra paura a lasciarci andare in storie d’amore che ci sembrano troppo belle per essere vere…