Descrizione
La culla di Giuda, di Alessandro Vizzino
Un misterioso furto a San Marino condurrà Valentino Mastro in giro per l’Europa, all’inseguimento di antichi arcani e figure storiche, tra Messina e Madrid, Aix en Provence e Venezia, in mezzo a luci, ombre e spettri del passato, fino alla rivelazione finale. Un romanzo incalzante e divertente, dove i nostri giorni s’insinuano fra le pieghe dei secoli, magistrale strumento d’intrattenimento e approfondimento storico.
Si parte da Rimini, la bella città malatestiana, dove la storia e le vestigia che ne dipingono il ricordo rincorrono la modernità delle strutture turistiche. Un ex poliziotto, Valentino, costretto ingiustamente a spogliarsi della divisa, svolge il suo lavoro d’investigatore privato. Ha una compagna, Lidia, poliziotta ed ex collaboratrice, che dà un senso alla sua vita; un’assistente, Tiziana, a cui non rinuncerebbe mai; un socio, Max, che poliziotto non lo è mai diventato. Tutti assieme precipitati tra fumi di Santa Inquisizione e Massoneria, in mezzo a ombre di un tempo lontano in cui rimbombano urla di strazio, a caccia di diabolici strumenti di tortura fra Italia, Spagna e Francia.
La ricerca storica e le sue notevoli sfaccettature non appaiono mai, eppure guidano ogni dettaglio del racconto. Una storia affascinante, attuale, con retaggi foschi del medioevo e un ritmo sempre fluido e divertente. L’uso frequente del dialogo dona al romanzo immediatezza di percezione e modernità di comunicazione, il lettore ne resta catturato sin dall’inizio. Un modo di scrivere un poliziesco coniugando cultura e leggerezza, col tratto lieve del narratore e brevi ma intensi squarci di letteratura, per regalarci una lettura piacevole e accattivante.
- Menzione d’onore della Giuria al II Premio Letterario Nazionale Un libro amico per l’inverno 2013
- Menzione d’onore della Giuria al XXVII Premio Internazionale di Letteratura Phintia 2013
- Premio Speciale della Giuria al III Premio Letterario Nazionale Scriviamo Insieme 2013
- Romanzo 5° classificato al IV Premio Letterario Nazionale Sirmione Lugana (Graffiti Camuni) 2013
Mauro L. –
Cosa dire… un mini romanzo thriller molto ben scritto e di scorrevole lettura. È il secondo libro di Vizzino che leggo. Piaciuto moltissimo.
Lory M. –
Un romanzo raccontato molto bene con un ritmo coinvolgente, capace di tenere il lettore in suspence fino alla fine. Sono anche riportati cenni storici che lasciano la curiosità di andare a ricercare ulteriori informazioni in merito a luoghi, oggetti e personaggi citati. Direi che è un libro veramente interessante!
Emilia Plini –
Un investigatore privato, ex poliziotto, viene incaricato d’indagare sulla sparizione, da un museo di San Marino, di alcuni strumenti di tortura. La ricerca coinvolge ordini cavallereschi, massoneria, Casanova, Goldoni… La scrittura è convincente e la storia è documentata.
Antonella Rossi –
Un romanzo incalzante, ben congegnato, dal ritmo sostenuto. Parla di storia, inquisizione, massoneria, strumenti trafugati, mistero e del suo autore. Alessandro Vizzino, già ampiamente noto e apprezzato in “SIN” e in “La vicenda del cantastorie afono,” all’interno della raccolta “Crisalide,” padroneggia uno stile eclettico, semplice e al tempo stesso raffinato. Capace di accostare il Sacro al profano, colpisce la sua abilità nell’esprimere emoziomi empatico/emotive, al pari degli aspetti cinico/violenti. Questo romanzo, incastonato all’interno di una cornice multiforme, fornisce al lettore informazioni storiche, raccontando con perizia di particolari città italiane, in particolare Venezia, ed europee, quasi che il lettore possa vivere la sensazione di transitarvici dentro. Nella “Culla di Giuda” l’autore crea un intreccio, ben strutturato e mai banale, che tiene il lettore col fiato sospeso sino alla fine. In grado di incuriosire, interessare e soddisfare il lettore più esigente, non stupisce che il testo abbia ottenuto numerosi riconoscimenti importanti. E’ un romanzo che presentandosi come un poliziesco, in effetti racchiude in sé caratteristiche narrative storico complesse, tanto da poter essere definito un piccolo capolavoro letterario.
Rossella Gallucci –
La Culla di Giuda è un romanzo che si legge tutto d’un fiato. La trama parte in sordina, quasi sottotono: il mistero di un insolito furto, porta il protagonista a viaggiare attraverso diverse città italiane ed europee. Il ritmo va avanti sempre più incalzante, in un crescendo che porta dritto al climax e al finale assolutamente inatteso. La storia si svolge principalmente attraverso i dialoghi che la rendono molto gradevole e immediata. Anche le ambientazioni risultano estremamente gradevoli e servono ad anticipare l’azione che immediatamente dopo verrà. Una descrizione che mi ha particolarmente emozionata è quella a pag. 107-108 su Venezia: “ Esistono città che sanno emozionare per bellezza, suggestioni… Solo una, tuttavia, proviene da una diversa dimensione, frammento di un altro pianeta posatosi per errore sul globo terrestre. Lì il tempo ha scelto d’indugiare, di non camminare oltre, di rimanere sospeso tra ciò che è vero e ciò che lo appare soltanto… “ Trovo questo pezzo di una suggestività che ti lascia senza fiato. Bene anche i riferimenti storici, assolutamente precisi e circostanziati. Anche in questi non c’è mai pesantezza . Il linguaggio è dunque semplice e ricercato allo stesso tempo. Se dovessi dare un voto, darei tutte le stelline…
Luca Giangiacomi –
Fremevo dalla voglia di leggere il nuovo libro di Alessandro Vizzino, dopo “SIN” gli standard narrativi che pretendo da questo autore sono elevati e debbo riconoscere che “La culla di Giuda” non ha tradito le mie aspettative. Il ritmo del romanzo è incalzante, fatto di dialoghi ironici e enigmatici. Si percepisce il lavoro di ricerca di Vizzino che ha voluto arricchire la storia di una serie di riferimenti storici che rendono il libro ricco e intrigante. I caratteri dei personaggi sono ben delineati, come quello di Valentino Mastro, abile investigatore privato dal passato burrascoso. Oppure come quello di Lidia, poliziotta integerrima e dolce metà di Valentino. I colpi di scena si susseguono dall’inizio alla fine del libro, la trama è avvincente e mai banale. I luoghi di ambientazione del romanzo sono in parte quelli nostrani: Rimini, Roma, Venezia, Messina, etc. Vi sono però numerosi e intelligenti “agganci” europei in grado di confezionare un’opera di pregevole fattura. Infine due parole sul libro come bene materiale. La copertina è accattivante, l’impaginazione adatta alla lettura e la stampa di livello professionale. In conclusione, bravo Vizzino: non delude mai.