Descrizione
Alina, di Giovanni Garufi Bozza
Mi chiamo Alina, ho diciassette anni e sono una prostituta. Sono nata a Praga, ma le catene di questa schiavitù mi tengono prigioniera a Roma. Questa è la mia storia, un racconto dove una farfalla, simbolo di libertà, diventa uno stemma di schiavitù, dove l’eroina non è la protagonista, ma uno strumento di sottomissione. Tra le violenze, gli stupri e gli inganni, tra le mura di un lager nascosto e di un CIE legalizzato, ti narrerò come una donna può essere trasformata in un oggetto per soddisfare le voluttà del dio denaro. Attraverso il mio desiderio di libertà e la mia lotta per restare donna, ti svelerò che nel terzo millennio le schiavitù non sono ancora terminate. Ti donerò i miei occhi, le mie lacrime e la mia voce, come ho fatto con l’autore di questo romanzo, per rivelarti ciò che è sotto il tuo sguardo e che non puoi vedere, una visione nuova per uscire da un copione fatto da sguardi distolti e catene negate.
‹‹Cosa vedi?›› mi chiese ironica.
‹‹Prostitutka…›› balbettai in ceco, guardando l’irriconoscibile figura riflessa.
‹‹Ottimo, è quello che sarete da questo momento in poi›› rispose ancora più soddisfatta, intuendo quello che avevo detto nella mia lingua.
‹‹Volete vedere il vostro tatuaggio?›› chiese poi. ‹‹Potete scoprire la garza e dargli un’occhiata.››
Scoprii lentamente la garza, osservando il disegno tatuato sulla mia pelle: una piccola farfalla dai molti colori sgargianti. Sarebbe stata anche graziosa, se non avessi intuito da subito il tetro significato che aveva.
‹‹Perché disegno?›› balbettò in uno strano italiano Miriam, osservando la sua farfalla, identica alla mia.
‹‹Indica a chi appartenete ora.››
Trentamila euro. Ecco quanto valevano il mio corpo e la mia anima. Ecco il prezzo speso per assoggettare la mia esistenza a una macabra schiavitù.
Il mio corpo è diventato una macchina esterna a me, capace di produrre piacere agli altri, mentre io sto lì, ad aspettare che quelle bestie finiscano di scoparselo, osservando la scena come se quel corpo non fosse il mio.
- Romanzo vincitore del IV° Premio Letterario Nazionale Un libro amico per l’inverno 2015
Dario –
Le scrivo dopo aver letto il libro Alina autobiografia di una schiava. Per me il suo libro è un capolavoro moderno per quanto riguarda la sensibilizzazione sul problema dello sfruttamento della prostituzione, superficialmente le persone non pensano alle sofferenze e ai maltrattamenti subiti dalle ragazze che si prostituiscono in strada, limitandosi a giudicarle negativamente. Altre persone che dovrebbero leggerlo sono i clienti di queste ragazze, i quali trascurano la sofferenza delle ragazze esclusivamente per il piacere personale. Lei ha scritto una storia toccante alleggerendola con la storia tra Alina e Daniel, che in questo racconto ha il ruolo di un coraggioso eroe moderno. Concludo facendole i complimenti e sperando che molta gente legga il suo libro per aprire gli occhi su un problema che non riguarda solo Alina e la città di Roma ma purtroppo molte ragazze costrette alla schiavitù della prostituzione in tutto il mondo.
Alberto –
Complimenti libro bellissimo, finito in meno di un giorno. Descrive molto bene sia particolari sia la sofferenza delle ragazze.