Descrizione
La contabilità della gioia, di Luisa Fontana
La storia di una madre e di una donna provata dal destino, il difficile percorso verso un nuovo inizio.
Un testo rigidamente strutturato: suddiviso in sei parti, sei quadri di vita e di morte, ognuno dei quali è introdotto, scandito e concluso da componimenti poetici. Poesie scritte nel corso degli anni, in vita e in morte delle figlie. Uno stile linguistico che cambia, si modula a ogni passaggio: da una prosa sciolta, che corre lungo il binario dei pensieri, facendosi lirica e allo stesso tempo aspramente realistica, alla scarnificazione del monologo interiore al limite del libero flusso di coscienza, fino al dialogo spontaneo che rende sopportabile una conversazione drammatica e impossibile.
I sei quadri contengono la sofferenza straziante di una donna e di una madre a cui la vita ha riservato la prova più dolorosa: la perdita di una figlia. Questo il tema che il libro affronta con sorprendente coraggio e vivido realismo, immergendosi senza anestetici nel vortice di domande e di disperazione della protagonista, privata del suo mondo affettivo e della percezione di sé. La sua identità, ormai a brandelli, la lascia galleggiare nel vuoto privo di gravità in cui il solo concetto di vita diventa insopportabile, un buio fatto di porte chiuse, di sensi di colpa e di nostalgia, in cui rischia di perdere di vista il senso dell’esserci con esiti tragici. Sarà un nuovo dolore, un’inattesa consapevolezza, a risvegliarla dal torpore, e un compito a richiamarla alla vita e alla gioia.
Tra suggestioni poetiche e importanti riflessioni sulla genitorialità e sulle dinamiche familiari, Luisa Fontana ci offre un romanzo elegante e prezioso.
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