Descrizione
Il Dio malvagio, di Umberto Pagotto
Il romanzo narra la storia di un uomo di quarant’anni di nome Filippo, che viene posseduto da un’entità antichissima che lo cambia nel tempo. Nel giro di qualche mese, dapprima lentamente, poi con un ritmo sempre più incalzante, il protagonista muta interiormente.
All’inizio è un uomo volgare, senza interessi e senza spessore, ma dopo l’incontro con l’entità diviene sempre più curioso, comincia a leggere, s’innamora di una ragazza acqua e sapone di nome Laura, che prima non avrebbe nemmeno guardato. Arriva a diventare un uomo profondo ed empatico, per poi scivolare in un auto-isolamento dove solo la sua compagna ha accesso. Scopre di avere ricordi non suoi e di capire tutte le lingue, finisce per incontrare l’entità nei suoi sogni, per scoprire infine che è un Dio potente e spietato, che per sua stessa volontà rimane totalmente sconosciuto agli uomini.
Dal confronto fra gli esseri umani e questo Dio che si è dato il nome di Rōnin, per motivi che spiegherà lui stesso, l’uomo ne esce completamente sconfitto, senza avere la minima possibilità di contare più di un singolo granello di sabbia in un deserto sconfinato, al centro di incontri dove le preghiere risultano inutili, poiché inascoltate. Alla fine del periodo in cui la sua storia d’amore con Laura s’intreccia a una lenta ma inesorabile trasmutazione interiore, il protagonista arriva a diventare qualcosa a metà strada fra un angelo e un demone, arrivando infine a toccare quell’entità che popola i suoi sogni con cui l’uomo non può nemmeno sperare di venire a patti. E come i protagonisti saranno costretti a scoprire, loro malgrado, la terra degli uomini non è posto per gli dei. Sia Filippo che Laura capiranno difatti che, per un uomo, arrivare a toccare un Dio è un’esperienza tutt’altro che piacevole.
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