Sedici albe in un giorno, Angelo Pio Villani

Descrizione

Sedici albe in un giorno, di Angelo Pio Villani

La chiamata notturna di Don Franco, a causa dell’ennesimo guaio combinato dai Warriors, dà l’avvio a questo spaccato sociale che, nella sua apparente normalità, si fa allegoria di tutte le straordinarie vicende umane che colorano, a qualsiasi latitudine, ogni giorno della nostra vita. La vittima designata è stata Vincenzoilsagrestano, debole di cuore, convocato alla vita eterna da un nastro registrato che i tre Warriors, Mimmo, Filippo e Donata, hanno collocato ad arte nella sua stanzetta.

I tre vivono in una palazzina fatiscente vicino alla canonica, e portano sulle spalle un passato all’interno di un manicomio criminale. Il medico narrante è il loro amico e confidente, colui il quale, in un certo senso, si prende cura di loro. Colui che, quanto meno, ne comprende esigenze e pulsioni, provando per esse quel senso di umana pietà che si sposa con la solidarietà e non con la compassione.

La casa dei Warriors è a rischio, perché anche in questo tipico paesino italiano, mai nominato ma che potrebbe essere qualsiasi piccolo centro della penisola, l’interesse, la burocrazia e il politichese la fanno da padroni. Tra giravolte e trovate, costruzioni e distruzioni, amori palesati e scherzosamente misconosciuti, Mimmo e Donata, lui soprannominato Dottor Quaini e lei con l’abito nuziale donatole dalla vecchia Rosetta, convoleranno a nozze, sancendo così davanti a Dio il loro amore con una cerimonia grottesca e svolta in piena notte, chiusa con le note di Volami nel cuore, prima di un finale che racchiude in poche righe un apice di commovente poesia.

L’ottica di narrazione, con la storia raccontata sempre attraverso occhi, orecchie e bocca del medico del paese, conferisce al romanzo un ulteriore valore aggiunto, rendendolo ancora più carico d’ironia e immedesimazione. Con grande capacità di scrittura, dunque, Villani costruisce un romanzo educativo e divertente nel contempo, che regala al lettore un sorriso e lo amplifica riga dopo riga. Un sorriso continuo che, tuttavia, si mescola al bisogno di riflessione e a una spiccata partecipazione emotiva che celebra un incondizionato inno alla follia dell’Amore.